Da Poetry Hacklab.
#Ram Novembre/2003
#poetry.freaknet.org
#poetry[AT]freaknet[DOT]org
Questo scritto non vuole essere nulla riguardante l'etica, ma solamente il
risultato di notti insonni, di pensieri, di eccessiva caffeina e di un
estremo ritocco della propria follia.
Mi chiedo, ormai da troppo tempo, dove sia finita "la scena italiana". Dove
e quando e' morta, se cosi' e', o dentro quale razza di talk show si sia
rintanata.
Gli ultimi eventi del decennio appena trascorso hanno forse un po' troppo massificato quella
che, fino a qualche anno fa, era la parte del gioco piu' bella. Mi riferisco
alla libera informazione, la programmazione open source, la realizzazione di
documentazione pubblica, il coraggio di gettarsi in progetti, anche se a
volte utopici, che miravano alla diffusione della cultura hacker presso chi
forse un po' troppo se ne fregava.
Che fine hanno fatto i veri e nuovi poeti digitali?
L' hackmeeting ha troppo allargato le file, l' e-comerce ha massificato
quegli strumenti che erano propri del mestiere; e poi ancora informazione a
iosa, da quella blanda a quella forse un po' piu' seria: softpj,
sikurezza.org, le aziende che in questi ultimi si sono dedicate all'open
source etc etc. Bene! Mi dico: tutta libera informazione, tutto quello che
si e' sempre sognato, qualcuno comincia pure a capire. Era la mossa piu'
giusta che tutto l'underground italiano doveva fare. Ma allora mi chiedo:
come mai esistono eserciti di ragazzini che si buttano a capofitto
sull'hacking senza avere le conoscenze minime di base, tecniche, ma
culturali soprattutto, senza, il piu' delle volte, sapere veramente quello
che cazzo stanno facendo e perche' lo stiano facendo? Come mai ircnet e'
affollata di ircwarrior stupidamente incatenati a quella cultura sbagliata che fino a
questo momento e' emersa da tutto il movimento?
Cosa cavolo sta facendo passare questa idea della conquista, della
"3l33t" strafottente, della cultura del bucare, dell'inutile e poco seria
mania dell'ultimo exploit?
In parole povere: dove sono finiti i versi? Chi a ridotto in una scialba
accozzaglia di frasi fatte una poesia che qualche tempo fa irradiava
splendore e si era di certo conquistata le piu' alte vette del Parnaso?
Da sempre l'informazione dei media ha avuto il suo effetto devastante, ma
forse, i grandi "guru" del panorama italiano non hanno qualche colpa? Che
tipo di messaggio filtra al di la dalle fila?
La fase delle notti insonni davanti allo schermo, credo sia quasi d'obbligo
per colui che si avvicina al mondo dell' hacking, ma se il tutto si blocca
irrimediabilmente li', il gioco della "contro-informazione" non va piu'
avanti. E tutto questo non per voler sottolineare il fatto che la scena
italiana debba necessariamente avere dei connotati politici, ma almeno etici,
far passare la moralita' del vero smanettone.
Poi personalmente, credo che il periodo del "buco buco buco", "ribuco ribuco
ribuco", come affermava Stefano Chiccarelli in un suo articolo di tempo fa,
non abbia piu' ragione d'esistere: qualche decina di anni fa si bucava per
avere accesso e la possibilita' di studiare e mettere le mani su sistemi
UNIX-like, per avere un accesso ad internet che non caricasse le bollette di
zeri infiniti, ma ora come ora, con le free shell, con linux, i *BSD, la
banda a poco prezzo, internet praticamente quasi gratis o accessibile, che
senso ha? Tutto quello che c'e' da sapere e' a portata di mano di tutti. E'
anche vero che chi si avvicina all'hacking da poco abbia la voglia di
provare l'esperienza dell' "esplorazione" e di sensazioni forti come quando
finalmente la $ diventa #. Ma se tutto si ferma li', tornando al concetto
del gioco, oggi si rischia di "andare direttamente in carcere senza passare
dal via".
Quelli che qualche decennio fa si trovavano ad avere praticamente il pieno
controllo dell'intera rete telefonica nazionale, adesso sono i gestori degli
stessi sistemi che quando avevano 16/17 anni gestivano gia' a perfezione.
Molti di loro sono adesso sysadmin delle stesse societa' alle quali prima
occorreva realmente bucare i sistemi per avere la possibilita' di studiarli.
Loro stessi hanno tolto tutta la stupidita' da quei sistemi, c'e' molta piu'
possibilita' oggi, per quelli che adesso hanno 16/17 anni, di essere
presi. Dai tempi in cui quelle stesse persone avevano praticamente le mani
in pasta su quasi tutti i sistemi che in quel periodo erano connessi alla
rete il discorso e' ben diverso.
Credo che adesso l'attenzione debba essere rivolta ad altro. Chi e'
veramente attivo in questo momento nella scena dell'underground italiano? che ne e' stata della
rivoluzione di internet? Molti dei movimenti sopra citati, la formazione di
molti hacklab italiani, l'hack-it, e molto altro sta dando tanto, ma allora
perche' si sente sempre di piu' parlare di craking e lamerate?
Perche' non si scrivono piu' versi ma "rolla"?
Se cominciare ad avvicinarsi all' hacking significhi necessariamente e
schifosamente essere presi, bhe', ci sono migliaglia di altre cose che un
neofita puo' fare nell'anno in cui siamo: cominciare a studiarsi i sistemi
linux, cominciare a programmare, aiutare la "libera informazione" a
crescere, sviluppare per la comunita'...
Danzate signori, perche' il tutto ha senso nel nome del verso!!!
Artisticamente e' curioso che c'e' chi passi mesi a codare, poeticamente e'
anche corretto, scoretto e' poi vedersi distruggere davanti agli occhi
l'ultimo personale capolavoro dalla prima inutile sotto cultura lamera.
Danzate gente, ma attenzione a chi e' in ballo con voi!
Ed adesso, mano all'archetto e che venga composta l'ultima sinfonia.
Ram